L’iniziazione cristiana è il processo con cui una persona diventa pienamente credente e completamente inserito nella vita di fede e apostolica della comunità dei credenti: la Chiesa e, in particolare, la sua realizzazione storica della comunità parrocchiale in mezzo alle case degli uomini.
Questo processo ha inizio con il sacramento del battesimo, con il quale Dio, il Padre, unendoci alla vita del figlio Gesù, il Cristo, nel suo corpo che è la Chiesa, ci dona tutto quanto abbiamo bisogno per credere come suoi figli consapevoli di Lui: ci dona lo Spirito che ci permette di essere legati a Gesù e ci regala in dono la nostra comunità dei credenti.
L’ultima preghiera del rito del battesimo dei bambini recita così: “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre.” Questa preghiera chiede al Signore che il bimbo appena battezzato possa al più presto diventare grande ascoltando lui la Parola e rendendo personale la professione di fede. Questa preghiera esprime il senso dell’iniziazione cristiana come percorso in cui fondamentali, oltre ai genitori e ai padrini, è la comunità che lo ha accolto come fratello. L’iniziazione cristiana è dunque fondamentalmente la crescita della fede nella e con la comunità.
Per tutto quanto detto, il diventare cristiani non è un “collezionare dei sacramenti” ma fare in modo che i sacramenti – eucarestia e cresima – siano espressione della crescita dentro la comunità. Nella nostra parrocchia, cioè la Chiesa Madre di Capaci, non sentirete mai parlare di catechismo per la prima comunione o di corso per la cresima, ma, come indica il titolo di questa pagina, di percorsi che abbiano come obiettivo il pieno inserimento nella vita della comunità. I sacramenti che si ricevono servono proprio per alimentare con la grazia l’appartenenza alla vita comunitaria.
Se il rapporto stabile con la vita della parrocchia è l’obiettivo dei percorsi, essi vanno realizzati concretamente dentro esperienze che abbiano in modo costitutivo alcune caratteristiche: la continuità verso una vita di adulti, cioè gli spazi in cui poter continuare oltre il ricevimento dei sacramenti di IC, e la capacità di relazioni trasversali intergenerazionali (giovani ed adulti) e con le altre componenti della comunità parrocchiale.
I vescovi italiani (CEI) riconoscono questa capacità di essere strumenti opportuni ed adeguati per realizzare i percorsi di iniziazione cristiana (IC) e quindi di dare continuità formativa verso l’adultità della fede soltanto all’Azione Cattolica mediante la sua articolazione che è l’ACR (Azione Cattolica dei ragazzi) e al Gruppo degli SCOUT AGESCI. La nostra comunità parrocchiale ha entrambi i gruppi, per cui, accogliendo il rispettivo secolare e trentennale cammino, rispettivamente della prima e della seconda di queste associazioni, nel campo educativo nella fede, non vuole affidare la crescita dei ragazzi a sperimentali e circoscritte scuole catechistiche.
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