8×1000 per il sostegno alla Chiesa Italiana

8x1000

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Puoi anche consultare la scheda sintetica (Scheda)

STORIA

Il primo gennaio 1990 entra in vigore quella modalità del nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa ormai nota come otto per mille. Eliminati i contributi diretti dello Stato, viene introdotta una forma di partecipazione determinata dalle libere scelte dei cittadini. Ogni anno, infatti, l’otto per mille del gettito complessivo dell’Irpef è destinato a scopi sociali, religiosi e umanitari. Spetta proprio ai cittadini deciderne l’assegnazione, scegliendo tra Stato, Chiesa cattolica e altre confessioni religiose.

(…) A decorrere dall’anno finanziario 1990 una quota pari all’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, liquidata dagli uffici sulla base delle dichiarazioni annuali, è destinata, in parte, a scopi di interesse o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica.

Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi. In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse. (…) [art.47 legge 222/85].

Il sistema prevede un periodo di tempo pari a tre anni per contare le scelte espresse dai contribuenti (Tab. 1, pag. 4). In attesa di conoscerle in dettaglio, e di operare in base a queste la relativa suddivisione dell’otto per mille, lo Stato anticipa ogni anno alla Chiesa cattolica una somma, successivamente precisata tramite conguaglio nel momento in cui le scelte saranno note.

Per i primi tre anni l’anticipo dello Stato alla Chiesa cattolica è stato di 210 milioni di euro (pari a 406 miliardi delle vecchie lire). Esso rappresentava in pratica la somma versata alla C.E.I. nel 1989, ultimo anno in cui erano in vigore la congrua per alcune categorie di sacerdoti (399 miliardi di lire per parroci, vescovi e canonici) e il contributo per la nuova edilizia di culto (7 miliardi di lire). Nel 1993 invece l’acconto otto per mille è stato pari alla quota attribuita dai cittadini alla Chiesa cattolica nel maggio del 1990. Nel 1994 è stata pari a quella del 1991 e così via. Nel 1996 sono iniziati i primi conguagli ordinari, mentre i conguagli relativi al triennio 1990- 1992 sono stati restituiti in modalità rateizzata sul periodo 1996-1999 (Tab. 2, pag. 5).

Ogni anno, durante l’Assemblea Generale della C.E.I., i vescovi determinano la suddivisione dei fondi otto per mille destinati alla Chiesa cattolica per le tre finalità previste dalla legge: sostentamento del clero, esigenze di culto della popolazione, interventi caritativi in Italia e nei Paesi del Terzo Mondo.

La Chiesa cattolica interviene in Italia sia nel campo del culto che della carità in due forme: (a) con le quote trasferite dalla C.E.I. annualmente alle diocesi, e destinate ad attività locali, (b) con le quote destinate ad attività di rilievo nazionale, riservate alla Presidenza della C.E.I.